Una giornata ad alta densità quella offerta dalla prestigiosa Accademia di Francia di Villa Medici a Roma, giovedì 11 dicembre: dedicata ad Erik Satie, pioniere in immagini e parole, in collaborazione con il 62esimo Festival Nuova Consonanza. In occasione del centenario della morte di uno fra i più complessi compositori del Novecento si sono alternante intorno all'esecuzione della famosa sfida delle Vessazioni, proiezioni di video e presentazioni di libri, tra i quali svetta il
lavoro postumo di una studiosa fuori del comune, Ornella Volta. Raccoglitrice di un «archivio unico», il suo volume Erik Satie en notes et mots (La presse du reel, pp.631, 35) è una summa che sottopone tutti gli scritti e le parole del compositore ad una analisi in cui testo, immagini e commento si uniscono in un gioco di approfondimenti prodigioso. Il compositore compreso da un esiguo manipolo di fedeli, è oggi secondo uno dei suoi massimi biografi-interpreti, Jean-Pierre Armengaud, l'autore di un motivo che, dopo il Boléro di Ravel, è il brano francese più suonato nel mondo,
si tratta della «melodia, lenta e dolorosa, leggermente ondeggiante, della sua opera feticcio, la prima Gymnopedie». E la ricerca di «Esoterik Satie», come lo definisce Marcello Panni nella testimonianza-postfazione, trasformò per tanti compositori e artisti ammiratori di Satie la Signora Volta in «Madame Satie».
