Un secolo è passato e il gas è ancora spalancato. La stagione 2025 non poteva coronare in modo migliore un traguardo così importante per Ducati. La Rossa ha vinto tutto in MotoGP: Mondiale piloti, team e costruttori. I successi nel racing hanno consacrato questa azienda nata nel 1926 come piccola realtà bolognese specializzata in componenti radio: la Società Scientifica Radio Brevetti Ducati. Adriano Cavalieri Ducati la fondò insieme ai fratelli, intuendo il potenziale della radio. In dieci anni gli operai erano migliaia e fu costruito un grande stabilimento a Borgo Panigale. Distrutto durante la guerra, dalle sue macerie partirà la riconversione al settore motoristico e la nuova avventura Ducati. Testimone e uomo guida dell'ultima Era Ducati, quella degli anni Duemila, dello sbarco in MotoGp, dei successi a raffica culminati con la stagione appena conclusa con il dominio di Marc Marquez è il CEO Claudio Domenicali.
1926-2026, sarà un secolo di Ducati: quale il momento chiave che definisce quest'eredità?
"È difficile sceglierne uno, ma direi la fine degli anni Ottanta, quando Ducati entrò nel Mondiale Superbike. Fu la svolta: da azienda con risultati occasionali diventammo una squadra che vinceva con continuità. Era un'epoca d'oro. I successi ottenuti in quegli anni hanno consolidato la nostra identità tecnica e sportiva contribuendo a costruire il mito della Ducati moderna".
Ducati ha dominato la stagione MotoGP. Vi aspettavate un Marc Marquez così?
"Sinceramente, ha stupito anche noi. Sapevamo fosse fortissimo, ma ha superato ogni aspettativa. Le sue vittorie rappresentano la continuazione di un ciclo straordinario: 4 titoli consecutivi con 3 piloti diversi - Bagnaia (2022 e 2023), Martin (2024) e Marquez (2025). E poi c'è il 6° titolo costruttori consecutivo, che dimostra la qualità dei piloti, ma anche la superiorità tecnologica della moto".
E ancora il titolo squadre.
"Tre team Ducati ai primi posti - Ducati Lenovo, Gresini Racing e VR46 - non sono un caso".
Cosa risponde a chi parla di monomarca Ducati?
"Le regole sono uguali per tutti: se vinciamo è perché la squadra fa un lavoro straordinario".
Nel 2027 arriverà il nuovo regolamento tecnico. Quanto cambierà la MotoGP?
"Molto. Sarà un reset completo: nuove moto, nuovi motori, meno margine per aerodinamica e dispositivi meccanici. Alcune soluzioni che abbiamo introdotto verranno ridimensionate o vietate. Le moto saranno più semplici".
Cosa ci può anticipare?
"Ci stiamo lavorando da circa un anno, soprattutto sul motore e alcuni concetti fondamentali di design. Non posso anticipare niente, ma come sempre porteremo innovazione".
Quest'anno il box sembrava diviso in due. Cosa non ha funzionato per Pecco Bagnaia?
"È stata una stagione complessa. Pecco era partito forte, poi ha alternato vittorie splendide - come in Giappone - a weekend difficili. Ci sono stati problemi tecnici, un po' di sfortuna, come la foratura in Malesia. Pecco è un campione vero e le difficoltà lo renderanno ancora più forte. Lo sosteniamo al 100%".
Come può Ducati aiutarlo a tornare al vertice?
"Lavorando insieme e restando concentrati su ciò che conta. Gli siamo profondamente grati: ha riportato il titolo a Borgo Panigale e lo ha difeso. Gli daremo tutto il supporto possibile per tornare a vincere insieme".
Quanto è complicato avere un compagno ingombrante come Marquez?
"Il motorsport è spietato: vince solo uno. Marc, come Verstappen in F1, unisce talento, determinazione e una volontà di vincere impressionante. Non è semplice per nessuno condividere il box con lui, nemmeno per un campione come Pecco. Ma credo che questa sfida lo farà crescere ulteriormente".
Quale la prossima sfida?
"Vogliamo continuare a vincere e allo stesso tempo far crescere la prossima generazione di ingegneri e piloti. Recentemente abbiamo lanciato la Panigale V2 Cup con Michele Pirro: vogliamo aiutare i giovani italiani ad arrivare un giorno in MotoGP".
Dalla pista alla strada, quanto incide il successo sportivo sul business dell'azienda?
"La visibilità che deriva dalle vittorie è impagabile. Incrementa l'awareness del marchio, associandolo a competenza, tecnologia e capacità organizzativa. Nonostante un mercato delle due ruote difficile, stiamo guadagnando quote in quasi tutti i Paesi. Abbiamo chiuso il 2024 con 54.495 moto vendute e possiamo dirci soddisfatti di quest'anno. Ducati continua a crescere grazie a una gamma fortissima Monster, Hypermotard, DesertX e la nuova linea off-road".
E per il 2026?
"Dipenderà dal contesto economico globale, ma la nostra missione resta la stessa: costruire le moto più belle ed emozionanti del mondo".
