Da nord a sud, sono stati numerosi gli istituti che hanno aderito all'iniziativa della rete dei "Docenti per Gaza", che ha proposto un webinar dedicato alle scuole, che potevano iscriversi mediante un form online indicando numero di classi e indirizzo istituzionale, basato sull'ultimo libro pubblicato alcuni mesi fa da Albanese: "Quando il mondo dorme. Storie, parole, ferite della Palestina".
Si trovano facilmente, e sono pubbliche, le circolari di alcuni istituti che hanno aperto le proprie porte, anche se virtualmente, alla relatrice Onu. Da Velletri a Marsala, passando per Monteforte Irpino, San Lazzaro di Savena, Pisa, Massa per arrivare Pontedera, il webinar ha proposto agli studenti un quadro sulla Palestina in un'ottica non terza. Tra gli obiettivi generali del progetto c'è la creazione di "uno spazio di confronto aperto e costruttivo su temi fondamentali" come, tra gli altri, "la decolonizzazione del pensiero occidentale" e "la resistenza culturale", incoraggiando gli studenti a "decostruire narrazioni dominanti" e a costruire "un'opinione autonoma basata su voci competenti e testimonianze dirette e/o indirette", ma senza confronto diretto, con domande filtrate.
Questi webinar, come si legge in alcune circolari, potrebbero perfino essere considerati come attività afferenti agli obiettivi della disciplina scolastica di "educazione civica" e c'è stato anche chi, come dirigente scolastico, ha invitato i docenti a preparare gli studenti all'incontro, ripercorrendo le tappe della storia della Palestina e analizzando, tra le altre cose, le implicazioni geopolitiche dell'occupazione israeliana. Per altro, non si evince da nessun documento il carattere facoltativo dell'iniziativa. "È di una gravità inaudita che Francesca Albanese abbia tenuto un incontro online con migliaia di studenti senza un chiaro consenso delle famiglie. La scuola non può essere usata per iniziative ideologiche né per promuovere libri personali, peraltro di chi ha detto che i terroristi di Hamas vanno capiti e che l'assedio alla Stampa è un monito per i giornalisti. Fratelli d'Italia ha presentato un'interrogazione al Ministro per fare piena luce e accertare le responsabilità", ha dichiarato Stefano Cavedagna, eurodeputato di Fdi.
Dal canto suo, la rete dei "Docenti per Gaza" ha rilasciato un comunicato a seguito della decisione del ministro Giuseppe Valditara di inviare gli ispettori a Pontedera per verificare presunte criticità, respingendo ogni accusa di "propaganda" e "ideologia" e sostenendo che questa iniziativa sia stata "demonizzata da una certa parte politica", che intende "esercitare una censura non solo ideologica, ma di fatto applicabile a qualsiasi ambito della società civile". Criticano chi sostiene dovesse esserci un contraddittorio "davanti a chi rappresenta con carica ufficiale il Diritto internazionale" ma il contraddittorio è la base della democrazia occidentale ed è anche linfa vitale per la costruzione di un pensiero critico e libero, soprattutto per gli studenti delle scuole medie e superiori a cui si è rivolta Albanese.
