Lo strappo di Conte su sicurezza e leader. Gelo con Schlein

Scritto il 14/12/2025
da Domenico Di Sanzo

Il capo dei 5Stelle intervistato da Cerno: "Decideremo, ma prima il programma"

Qualche fischio, molti distinguo all'indirizzo della "convitata di pietra" Elly Schlein, un giro finale tra gli stand di Atreju, accompagnato dal responsabile organizzazione di Fratelli d'Italia Giovanni Donzelli. Giuseppe Conte piomba ad Atreju, a differenza di Elly Schlein. E marca le differenze con la leader dem anche su immigrazione e sicurezza, oltre a sottolineare che il campo largo non ha ancora un leader. Quale sia il clima che si respira alla kermesse di FdI a Castel S. Angelo lo mette subito in chiaro il direttore de Il Giornale Tommaso Cerno, che intervista il leader del M5s. "Presidente dice Cerno ti sembra un clima in cui non si può parlare questo?".

E infatti Conte parla di tutto e non si sottrae. Svicola sui pericoli della discesa in campo degli islamici nell'agone politico. Ammette però che sulla sicurezza "c'è un problema e che bisogna fare di più" e rivendica di aver "contenuto gli sbarchi" da premier. E anzi, dice, "sottoscrivo ogni iniziativa contro la violenza e le aggressioni alla polizia". Un marcare le differenze con la parte maggioritaria del Pd e con Avs. Ma soprattutto manda l'ennesimo messaggio a Schlein, che suona come un avvertimento. Di fronte alle domande sulle geometrie variabili del "campo largo", Conte chiarisce e prende tempo rispetto alla corsa delle primarie. "In autunno torneremo a confrontarci con le altre forze di opposizione e decideremo anche i criteri migliori per individuare il candidato o la candidata più competitiva", butta la palla in tribuna. Poi il messaggio in bottiglia alla grande assente Schlein: "Noi siamo disponibili a dialogare con Il Pd e con le altre forze progressiste. Se verrà fuori un'alleanza dipenderà solo dai programmi, se saranno sottoscritte le nostre battaglie di sempre, dall'etica pubblica alla legalità, alla giustizia ambientale e sociale. Prima il programma, il candidato verrà dopo".

A proposito di divisioni nel centrosinistra, Conte mette l'accento anche sulla sua posizione riguardo la guerra in Ucraina, che è tutt'altro che sovrapponibile a quella del Pd. Quindi attacca la Lega ma lancia l'ennesimo warning ai dem: "La Lega ha fatto l'accordo con Russia Unita di Putin, noi non abbiamo accordi con nessuno e siamo autonomi, la Lega dice che non è d'accordo ma ha votato tutti gli invii di armi, noi siamo coerenti". Il resto del campo largo è avvisato.

Conte evoca la "sedia vuota" di Meloni, rispondendo a una domanda sull'assenza di Schlein, poi certifica l'assenza di un leader a sinistra: "Verrà il giorno in cui faremo questo confronto" con il leader del campo largo.

Sulle "tentazioni" islamiste di parte del progressismo italiano Conte risponde a Cerno che "siamo per chi rispetta le nostre leggi". Il leader del M5s dà vita a un effervescente "duetto" con il direttore de Il Giornale sul tema dell'immigrazione. Fredda il Pd rivendicando come un successo il "contenimento degli sbarchi del Conte 1 e del Conte 2". Poi sottolinea di nuovo il suo approccio distante dall'accoglienza a tutti i costi: "Scopriremo che nel nuovo accordo c'è scritto che dal 2026 tutti i migranti sbarcati in Italia che scapperanno in altri paesi saranno imputati all'Italia, la Germania ha ottenuto questo. Quando ero premier la Merkel me lo chiedeva e io le ho sempre risposto Angela, non se ne parla". Quindi, dice, "sottoscrivo ogni iniziativa contro la violenza e le aggressioni alla polizia, ma bisogna fare di più". Qualche fischio Conte se lo prende quando accusa Meloni di "genuflettersi a Trump" e quando parla della separazione delle carriere come riforma per "asservire i magistrati".

Il tutto, comunque, resta nell'alveo dello spirito del confronto libero di Atreju. Dopo l'intervista Conte si concede un giro tra gli stand della festa e accanto a Donzelli saluta tutti. Alla prossima. Ma con Schlein o ancora senza?