Insulti alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni e slogan come: "Valditara ministro nella bara". È andato in scena ieri a Milano l'ormai consueto corteo pro Pal del sabato, che in questa occasione era anche contro la presenza in città della festa natalizia dei militanti della Lega con la partecipazione del vicepremier Matteo Salvini e dello stesso ministro dell'Istruzione.
La manifestazione, partita nel primo pomeriggio da viale Monza, nella periferia nord della città, è stata organizzata proprio contro il governo. Non a caso si è mossa intorno alla zona in cui si teneva la "panettonata" leghista. In piazza sotto il titolo "Studenti contro il governo" un centinaio di studenti e militanti dei centri sociali con bandiere della Palestina e di Antifa Area. Nel mirino sono finiti la politica della scuola e le "politiche di riarmo" e il sostegno dell'esecutivo italiano a Israele. Contestata inoltre la visione di una città "securitaria, escludente e repressiva", nel rivendicare spazi "plurali, solidali, antifascisti e transfemministi".
Lungo il percorso è stata intonata Bella ciao. Ancora slogan: "Contro la scuola dei padroni 10, 100, 1.000 occupazioni". All'altezza della fermata della metro Turro il corteo si è fermato e i manifestanti, tra i fumogeni, hanno scritto "Milano Antifa" sull'asfalto con la vernice bianca. Una studentessa a proposito del raduno del Carroccio ha detto: "Come studenti milanesi scendiamo in piazza per dire che Milano ancora reagisce alla presenza di questi soggetti nella nostra città. Ancora risponde, ancora contesta". Poi un lungo intervento al megafono contro Valditara: "Contestiamo un ministro dell'Istruzione che accetta una legge di bilancio che prevede di tagliare 600 milioni alle scuole nei prossimi tre anni, anche se le scuole continuano a cadere a pezzi... Un ministro che con la sua riforma ha avviato la scuola verso una condizione ancillare nei confronti delle aziende, pensando un modello di scuola professionale in cui il 60 per cento della docenza dovrebbe provenire dal mondo dei privati e delle imprese". La Palestina: "Un ministro che criminalizza chi parla di Palestina, che ha ordinato ispezioni in due scuole in cui era stata ospite Francesca Albanese, che vuole una scuola-bolla sul piano politico, che ha fatto del voto in condotta una misura ancora più repressiva". Il centrodestra al governo: "Milano contesta le politiche razziste della destra, che vogliono una sicurezza bianca, discriminatoria, islamofoba, che parlano di remigrazione, di militarizzazione delle periferie, che mistificano sfruttando l'ignoranza in cui loro stessi ci vogliono". Infine: "Salvini e la vicesegretaria Sardone sono perfetti esempi di questa mentalità". Da parte sua Mohammed Hannoun, il presidente dell'associazione Palestinesi in Italia, ha partecipato al corteo pro Pal di Sesto San Giovanni, al confine nord con Milano. Lo scorso 25 ottobre il questore di Milano aveva emesso nei suoi confronti un provvedimento di allontanamento e divieto di rientro in città per istigazione a delinquere dopo alcune dichiarazioni fatte nella manifestazione del 18 ottobre.
A Torino sempre ieri un migliaio di persone ha manifestato in centro per chiedere la liberazione dell'imam di via Saluzzo, Mohamed Shahin, trattenuto nel Cpr di Caltanissetta dopo che gli è stato notificato un decreto di espulsione per motivi di ordine e sicurezza pubblica. In testa al corteo c'era una bara con la scritta "Libertà di espressione". Anche a Roma il corteo pro Pal ha intonato cori per Shahin. Mentre a Bologna nella serata di venerdì, durante la manifestazione contro la presenza della squadra israeliana Hapoel Tel Aviv, è stata imbrattata di vernice la telecamera della troupe del Tgr Emilia-Romagna.
